è un giorno come tanti, c'è il sole, o forse è nuvolo. ma non ha importanza. il mininano è dai nonni e tu vai a prendere i due nani grandi, lieta di fare una sorpresa inaspettata. peccato che la sorpresa la faranno a te. perchè mentre la maestra del nano grande è sorridente, pacifica e sorniona, quella della nana ti accoglie con una faccia da funerale, squotendo il capo in segno di inequivocabile disappunto. e te lo vomita addosso, il suo diappunto, di botto, mettendoti all'angolo. e tu vai al tappeto inmalo modo. la nana mena. senza un motivo o una ragione. si avvicina e da uno schiaffo o un pizzicotto. la nana ride in faccia alle maestre quando la sgridano (e scopro che la sgridano piuttosto spesso). la nana dice NO! alle attività, allo stare seduta composta, al cibo della mensa, al mettersi seduta a riflettere su quello che ha fatto. la nana fa le linguacce agli altri bambini. la nana non ascolta. la nana è prepotente, provocatrice e oppositiva. la nana non è stato possibile piegarla. la nana la notte fa brutti sogni, e chiama la mamma a salvarla dai bimbi cattivi. la nana mi chiede ogni mattina "mamma, ma DOBBIAMO andare a scuola?" con la rassegnazione negli occhi, ma non piange mai. e non è giusto che un bambino sappia cosa sia la rassegnazione a tre anni e mezzo. la mia bambina ha un problema a scuola. e ha trovato un muro mentre cercava una mano.
Sapevo che sarebbe successo, prima o poi. Ora di pranzo. La famiglia in blue jeans è a tavola, io e il Tu alle prese con una pasta alle zucchine e il nano tutto intento a "ciucciarsi" un pezzo di pane. Sembra contento. Lo tengo d'occhio, nel caso in cui stacchi -rigorosamente SENZA denti-, un pezzo di pane troppo grosso. E' un attimo: "AAAAAAEEEEEEEEHHHHH!" strilla il nano. Il cane-in-blue-jeans si materializza di fianco al seggiolino, tende il muso con lo sguardo umido e un pò patetico tipico del bastardino,e con la delicatezza più delicata del mondo (!!!!!!!!!!!!!) apre la bocca di 2, 3 cm. Il nano ride, butta uno sguardo a suo padre (complice già da ora) e allunga la manina col pane inzuppato di saliva. Macli apre un altro pochino la bocca, e tira via con dolcezza il bocconcino che il suo minipadrone gli offre. Il Tu mi guarda; è tutto fiero della sua prole -umana e no- e allunga al nano un altro pezzo di pane. Cinque minuti: "AAAAAAEEEEEEEEHHHHH!&q
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