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Visualizzazione dei post da gennaio, 2011

Piccole conversazioni famigliari

"mamma metti Paoa dietta.... io bacio... braccio... mamma bene tantoootantooo....mamma dai io uttolo?" Tradotto: Donna, metti giù mia sorella nella sdraietta che voglio venire in braccio e baciarti, perchè io ti amo oltre ogni dire...ma che me lo dai un fruttolo? "mamma io no zie... vieni... alena, ualo... no aspetti..pollo...no mamma io no zie..." Tradotto: Donna, non voglio andare all'asilo, perchè non vieni vicino a me così ti faccio vedere le entusiasmanti figure del mio libro, c'è la balena, lo squalo... donna ASPETTA che non ho finito, c'è anche il polpo...donna ti sto implorando IO NON VOGLIO ANDARE ALL'ASILO,l ma capisci quando parlo? "Paoa, io tantotranto bene, bella Paoa.. Paoa mamamma e dade, mamma....paoa tatta! Tradotto: Sorella io ti amo, sei bellissima, tu appartieni a me e a questa donna che ti porge la tetta... a proposito, donna! mia sorella ha fatto la cacca! Tre esempi di conversazioni a casa mia. Eccone un quarto, cove io co

Considerazioni parte seconda

Avere un figlio, il primo, è un salto nel buio. Non importa quanto uno possa pnsare di essere preparato: entri nel panico alla prima colica, e la notte ti alzi per controllare chenon sia schiattato approfittando della tua unica ora di sonno. Avere un figlio, il secondo, è decisamente meglio. Lo rispetti di più, hai pazienza, metodo e quella consapevolezza che non ti fa entrare nel panico. TRADOTTO: come mi piace questa seconda maternità. Complice una nana adattabile e una casa con l'ASCENSORE mi sento padrona del gioco come non mai. Intendiamoci, mi venderei un rene per otto ore di sonno filate, ma il sonno a singhoizzo l'avevo messo in conto. Sto scoprendo una fonte di energia che permette di badare a due nani, una casa, e -in parte- al lavoro. Già, perchè sono in studio, con lei in braccio a succhiare il ciuccio, e scrivo il post con una mano sola. "ma come, porti la bimba in ambulatorio?" "si" "perchè?" "forse che l'allatto ogni tre or

Back to the blog (spero)

NON SONO MORTA. Non ho la depressione post partum, lo sclero da bimamma o simili. Semplicemente è morto il pc. E l' internet key ci ha mollato. Quindi sono stata tagliata fuori dalla blogosfera fino ad oggi. Allora, innanzitutto grazie per gli auguri. Poi, mia figlia. Dopo quello che doveva essere uno stupidissimo cesareo e che invece è stata una roba molto più splatter del previsto, con tanto di tanichetta del drenaggio, pere di antidolorifico e vicine di letto pazze (ma proprio pazze), mi sono ritrovata con questa tanto sospirata nana tra le braccia. E' come guardarsi in uno specchio, lei assomiglia a me come Davi assomiglia al Tu. Paola, ribattezzata Pigola per il suo modo "pigoloso" di piangere, è una nana tranquilla. Dal giorno di Natale inizia a sorridere al suo rimbecillito papà, e osserva il mondo con un paio di occhi color petrolio, troppo liquidi per potreli definire. Il Nano ha deciso che è "mia e di mamma" e s'incazza di brutto de gli altri l