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Visualizzazione dei post da 2017

Idee Regalo made in Nani

Quest'anno il ragazzino riceverà il Sacramento della Comunione. L'evento, che sarà festeggiato nella più totale sobrietà, ha una grave controindicazione. la lista regali. "mamma, il mio amico G. ha chiesto il cellulare, il tablet e la go-pro per la comunione...e io?" Parliamone. lasciamo stare i moralismi sul regalare roba elettronica costosa e potenzialmente pericolosa a un nano di nove anni. la mia risposta è una sola: NO. visto che un no secco non può far desistere un ragazzino, la tecnica è un'altra. ammaliarlo con qualcos'altro. l'altro è un viaggio. decide lui la meta. dopo due giorni annuncia che le scelte sono: A) Londra, e i luoghi di Harry Potter. (qui mi sono gonfiata di orgoglio...è decisamente figlio mio!) B) una città dove ci sia un acquario grandissimo (e qui se la battono Genova e Valencia). bene, devo solo avvisare il parentado che il primo laccettino d'oro con la croce che vedo in giro glielo tiro appresso. arriva

Lezioni di Religione

"Mamma" fa la Nana, "Sai perchè a Gesù i Re Magi hanno portato oro, incenso e mirra?" "sentiamo" "Oro perchè è un re...ma non un Re potente .uno buono... poi incenso... non mi ricordo, ma penso che sia un bel regalo e mirra perchè deve morire di una morte meravigliosa!" "ah..ma.." "Aspetta! e poi lo sai che Francesco era un soldato, ma poi non voleva più ammazzare le persone e parlava con Dio che gli diceva "vedi quella chiesa tutta rotta? Aggiustala!" e lui la aggiusta. poi sempre Dio gli dice "vedi quell'altra chiesa? aggiusta pure quella! e lui dice "ma ho già aggiustato quella di prima!"però è tanto buono che la aggiusta e poi va a prendere tutti i soldini e i vestiti da casa di suo papà e li regala ai poverelli, e poi Dio gli dice di baciare il suo papà che ha una malattia CONTAGEVOLE che tanto lui non si ammala." quindi San Francesco era più tipo Robin Hood che poverello di Assisi, e il

AAA cercasi spirito Natalizio, astenersi perditempo

ho provato. ho tentato in tutti i modi. ma sembra che lo spirito del Natale mi scansi, e di brutto. domenica, complice il cielo terso di dicembre, eravamo tutti di buon umore. il Ragazzino ha studiato senza dare di matto, la Nana è andata a cavallo, il Mini ha scorazzato allegro giocando a nascondino. quale modo migliore per chiudere la giornata se non facendo i biscotti? e anche la torta! ma sì. facciamo pasticci, che nonnaccì rimembrava tempi antichi di produzioni dolciarie da fare paura. ma suvvia, che sarà mai? basta seguire la ricetta. ecco. il trucco è quello, seguire la ricetta. se dice di usare il lievito di birra e la vanillina, probabilmente   sicuramente ci sarà un motivo. ma se io la vanillina non la ho, perchè non cambiare ricetta invece di usare il paneangeli che è lievito istantaneo vanigliato? perchè in questo caso, col senno di poi, mi sembra anche normale che la torta non raddoppi il suo volume in tre ore. di conseguenza invece del sofficissimo panbrioch

caro Babbo, ti scrivo...

che i tre fossero diversi, è cosa nota. che tutti i bambini abbiano gusti e preferenze personali, e che i genitori/nonni/parenti si debbano adeguare, è un sacrosanto diritto di ogni nano. che i miei di nani si divertano a scombussolarti la vita e i programmi... di seguito copia delle letterine di Natale. il mini, che per un ultimo anno non scrive ma detta, è stato alquanto ironico dettato#1 "caro Babbo Natale, sono Enrico. per Natale voglio la pista di Cars, l'altra pista di Crs3 e la macchina di Cars3. Ciao" e no, caro mini... iniziamo da rivedere i tempi del verbo, che qui niente è dovuto. "caro Babbo Natale, sono Enrico. per Natale voglio vorrei la pista di Cars, l'altra pista di Cars3 e la macchina di Cars3. Ciao" poi, va bene che Snoopy insegna che è la stagione dell'avidità, ma non esageriamo... "caro Babbo Natale, sono Enrico. per Natale voglio vorrei la pista di Cars, l'altra pista di Cars3 e la macchina di Ca

di alberi, presepi e altre amenità natalizie...

ci sono moltissime cose che non capisco. davvero. e molte riguardano i bambini. non i miei nello specifico, ma in generale. e visto che siamo in un inizio di clima Natalizio, le mie perplessità aumentano. primo. l'albero di Natale.  sui social è una gara a chi fa l'albero più carico, fashion, luminoso, elegante, originale, minimal e chi più ne ha più ne metta. bellissimi. superbi. da farmi schiattare d'invidia.  (non riuscirei mai ad essere così precisa, così perfezionista. mi farei fregare da una schifezza fatta dal mininano, o un lavoretto a quattro mani degli altri due. tanto valore affettivo, poca coreografia.) quindi, albero da vetrina.  salvo poi a dire che è stato fatto per i nani o con i nani. sarà che i tre sono pasticcioni, chiassosi e colorati.  sarà che il loro senso estetico è ...ehm...acerbo(???) ma quando ho dato loro in mano palline e stelle filanti l'unica contenta era la gatta, vista la quantità di giocattoli sparsi sul pavime

Storie di letto

Sul lettone, quando teoricamente uno si vuole rilassare, c'è un problema. La mamma ha solo due lati. E loro sono tre. La mamma ha solo due braccia. Di fronte a cotanta inettitudine materna, il magico trio escogita i seguenti sotterfugi per spostare uno degli altri due e raggiungere l'ambita genitrice. Il Nano grande, pardon , il Ragazzino, se riesce ad arrivare per primo adotta la tecnica "sonofattodipiombo". Si incolla al materasso e forte dei suoi ventotto chili, non si muove più. La Nana, protesta. S'indigna. S'impenna. E a differenza dello Stato di Don Raffaè, non getta la spugna. Anzi. Arriva a dei livelli di bastardaggine indecenti. Fa il solletico sotto i piedi, finge di aver visto qualcosa per interessare gli altri due, finge di piangere. Il mininano, di solito, ci casca in pieno. Spodestato dal suo posto-accanto-alla-mamma, lui è meno creativo della sorella. La sua tecnica si basa sulla sola forza fisica. e visto che lui, di fisico, ogg

Piccoli maniaci crescono

Lui è piccolo. Scuro. Occhi marroni scintillanti. Logorroico. E una fissa. Le TETTE. Dopo la funzione di cuscini, antistress e merenda, stamattina ha deciso che sono ottime come tamburo. "papà, ascolta...sto TAMBURANDO con le tette di mamma!!!" il mio ruolo di madre serva-della-gleba sta raggiungendo il fondo del barile...

un sorriso

il primo sentimento dovrebbe essere la rabbia. poi lo sconforto, la tristezza. accompagnati dalla speranza. io non ho provato niente. nella mia testa non passava un pensiero che fosse uno. solo uno strano ottundimento del sensorio, uno stato stuporoso, un modo ovattato di fare le cose. non riuscire a piangere. non riuscire a pregare. non avere che poche parole scambiate via sms, coincise, quasi fredde. sono otto giorni che respira con un tubo in gola, otto giorni in cui la sua mamma è devastata al punto di sembrare pazza, che i suoi nonni hanno perso la testa. otto giorni in cui suo padre è di marmo. suo padre. il mio fratello-cugino. chiuso nel suo dolore in una stanza di ospedale. a tenere la mano del suo bambino. una stanza è troppo piccola per contenere tutto questo dolore. troppo fragili le pareti, troppo sottili i vetri. e aspetti che tutto imploda, che il mondo si fermi, e non sai come fare a scendere, e a spingere, perchè il mondo deve andare avanti, deve girare..

palla fibrosa

accade che quella telefonata arrivi. accade che il tono della voce dall'altro capo del filo sia basso, e strozzato. accade che la frase inizi con "ti devo dare una brutta notizia". pensi al tuo vecchio papà. a S., principessa malata. e pensi che lo sapevi che questa cazzo di telefonata sarebbe arrivata, che devi essere forte, che forse sarà un bene. ma non sai, non immagini. non puoi sapere che in un ospedale lontano un dottore illuminato ha proposto una risonanza magnetica per un bimbo all'apparenza sano, chissà cosa è scattato in quel dottore, chissà cosa di quel bimbo dagli occhi scuri non gli ha fatto dire di tornare a casa, lui e i suoi paranoici genitori. chissà. non puoi sapere. da medico immagini il brivido nel leggere il risultato, quella scarica di adrenalina  di quando hai azzaccato una diagnosi. hai ragione, signor dottore. il passo in sala operatoria è breve, l'operazione sarà lunga. aprire una piccola testa, tagliare i riccioli bruni, t