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Visualizzazione dei post da settembre, 2009

Il caffè della mattina

Mamma A.: 29 anni tre figli di 5, 3 e 0,2. Infermiera, ride dei suoi chili di troppo, sballottola la nana piccola da una parte all'altra e scopre una tetta gigantesca al primo segnale di famefamefame. Parla in continuazione con una cadenza leccese stretta e alla velocità della luce. Però è simpatica. Mamma B: 34 anni, un aborto alle spalle e un nano terminator di 18 mesi. Fa conferenze sulla sua travagliata storia ginecologica e rabbrividisce all'idea di fare un'altro figlio. Lavora nella pubblicità alla coop e cerca di far istituire un nido aziendale (e ha tutta la mia solidarietà). Mamma C: età indefinita, una nana di 13 mesi e un'aria sbattutissima. Mentra a spetta la nana fuori dall'asilo studia per un concorso che dovrebbe farle ottenere un assegno di ricerca all'università (di assunzione manco a parlarne) Mamma D: io. trentanni eccetera, nano di 14 mesi e desiderio di prole in pancia. Questo è il simpatico quartetto che prende il caffè al bar vicino alla

Manie di protagonismo

Io: " all'asilo è diventato bravissimo: la maestra dice che è socievole, mangia...davvero un tesoro!" Nonna-in-blue-jeans: "amore di nonna..." Il Nano: "MAMMAMMAMMAMMAMMAMA!" N.i.b.j: "Nonnippo! Nonnippo! Davide dice mamma!" Nonnippo: "ha detto NONNO!?!" N.i.b.j: "No, ha detto Mamma" Nonnippo: "ah, vabbè.." Telefonata quotidiana in calabria saudita ai miei genitori. Che si commenta da sola...

...fa-nno-ciao!

Sono quattro. Hanno nomi impromunciabili: Tinky Winky, Dipsy,Laa-Laa,Po. Sono viola, verde, giallo e rosso. Hanno un'antenna in testa e un televisore incorporato nella pancia. Parlano una buffa lingua commentata da una qualche Entità Superiore che non sa dove sia di casa il congiuntivo. Sono i Teletubbies. E sono entrati in casa mia. Premessa: che esistessero lo sapevo grazie alla pubblicità in TV, ai giocattoli e a una zia che è irresistibilmente attratta da questo genere di cose. Di qui a comprare un DVD per il nano... mi sembrava presto, o non lo trovavo, o qualche altra scusa. Oggi arriva A., trimamma di G., M. e S., sventolandomi un DVD sotto il naso. "Così anche Davide può iniziare a divertirsi!" Grazie: ma non mi sembra che in nano muoia di noia. Anzi... Forse ho sbagliato a dirle ieri che l'ultimo DVD che il nano ha visto (anzi, ha subito) era un film con Antonio Banderas che insegna a ballare a un gruppo di ragazzi di strada: sicuramente non il massimo per un

Nanoteca e genitori in libera uscita

Continua l'inserimento del magico gnomo all'asilo. Il che si traduce per me in 2 o 3 ore di chiacchiere con le altre mamme e un papà fuori dalla struttura stessa, ma sempre a portata di mano. Sarà una perdita di tempo colossale, ma è A) rilassante, B) parecchio istruttiva. Ho scoperto che il mondo dei neogenitori è vario, caleidoscopico e divertente (a tratti), e che devi sempre ringraziare Dio per il nano che ti ha dato, chè poteva andarti peggio. 1) IL SONNO: le mamme fanno a gara per chi dorme di meno, valgono le ore di ninna, l'orario in cui si va a letto, le richieste nel cuore della notte e il numero di levatacce. Attualmente è in cima alla classifica M, 18 mesi, che si sveglia 6-7 volte a notte, urlando "agga" (acqua), "atte"( latte), o mmammmma, va a letto alle 23 se va bene e dormirà in tutto quattro ore; tutto raccontato da un papà munito di occhiaie grigio-fumo-di-Londra. 2)LA PAPPA: "quantomangiacosamangiamavomitarigurgitahadiarreabeved

Rimpianti

Ci sono cose che fanno male anche se passano anni; ferite che non si rimarginano mai del tutto. Quando non ero Mammainbluejeans,ma solo una ragazzina cicciottella e con la testa piena di sogni, Nonna in blue jeans mi iscrisse al Liceo classico, nella città di T, dove vivevamo allora. Eravamo in 27. Io una dei quattro anticipatari, gli altri un anno e passa più grandi di me. Era un mondo nuovo: fatto di lezioni pesanti, di compiti in classe e di uscite, appuntamenti in bagno, sigarette fumate di nascosto. Io assistevo, impacciata, bambina nel fisico e nell'animo, ai primi amori di miei compagni di classe, alle ragazzine che si truccavano e mettevano le minigonne per sembrare sexy. agli inizi le trovavo un po' patetiche. Non si curavano di me, nè io di loro. Avevo la mia vita fuori dalla scuola, una vita infatile, perchè le mie amichette erano uno, due anni più piccole di me; non mi poteva bastare? Ovviamente no. Cominciai a cercare di attirare l'attenzione, nell'unico mo

Metti che ...

..un sabato ti svegli. C'è il sole, gli uccellini, un nano che ti ha fatto dormire 7 ore, un marito che ti ha riempito di coccole la sera prima.. Metti che hai lo strudel di mele nel forno, fai il caffè, il biberon per il nano. Fate colazione con calma, come se fosse vacanza. Metti che un sabato hai voglia di fare un salto al mercato, a comprare frutta e verdura fresche, e poi al super per fare la spesa tutti e tre insieme. Metti che un sabato è l'ultimo sabato che la ludoteca del parco è aperta, e vuoi portarci assolutamente tuo figlio, che finalmente non ti si attacca addosso come una cozza quando siete lì. Metti che un sabato arrivano cognati e nipotini, mandando a puttane la tua meravigliosa organizzazione. Che fai? Alla fine sei contenta, perchè non li vedi mai; perchè vuoi che il nano giochi con i cuginetti. E ristravolgi tutto. Niente mercato, niente spesa. Ti fiondi in profumeria dove spendi 50 euro per un set da bagno fighissimo di Elizabeth Harden (e ti chiedi, ma com

Soap made in bari

Circa sei mesi fa, sfatta dall'immane fatica di badare a un Nano, una casa, un marito e un ambulatorio, mi sono decisa ad assumere una "signora delle pulizie" almeno per l'ambulatorio. Una cliente mi raccomanda la cognata della signora-delle-pulizie di sua mamma, e Nicoletta è arrivata tra di noi. Di lei mi avevano detto che aveva circa trentacinque anni, era orfana di madre e veniva fuori da un periodo di depressione. Io, che ho un debole per gli sfigati, l'ho assunta subito. Bassina (io sono più alta di lei di tutta la testa), con un "occhio a ponente e uno a levante", parlantina supersonica (con accento barese stretttttttttto), Nicoletta, obiettivamente, non era un genio, neanche nelle pulizie. Dalle sue chiacchiere (anzi, da quello che capivo delle sue chiacchiere) so che aveva un cane alto come un cavallo a casa, di cui il padre si è liberato quando ha rotto il frigorifero (non chiedetemi come perchè non l'ho capita), cantava nel coro della chie

La nanoteca e i consigli paterni

"...allora, se le prendi di prima, le dai di seconda; un tuzzo* tra naso e denti e un pugno nella pancia..." "Amore, ma cosa dici al Nano?" "Zitta tu, lo sto istruendo; non si sa mai chi può incontrare all'ASILO" Ebbene sì, anche per noi è arrivato il primo giorno di asilo. Con gli "in bocca al lupo" del pediatra (che ci tira i piedi pronosticando una lunga serie di malanni) e un nodo allo stomaco, stamattina siamo andati tutti e tre alla "Nanoteca", per iniziare l'inserimento del Nano. Ci accoglie Angela, duecento chili di morbidezza materna, che ci presenta le "zie" (maestre no?). Sono 4 per 18 bambini di età variabile dai 12 ai 18 mesi. In classe troviamo: Laura, Lilia, Martina e Melissa: tutte total pink. Luigi: che si attacca al Tu qule unica presenza maschile. Davi si guarda intorno, sorride alle "zie", ai bimbi; poi lo metto a terra e.... se ne va. Pianta in asso la sua mamma, scoglio su cui sbava, e i

Mamma polemica

Sabato. Incavolata nera per l'assenza del Tu, porto Davide al centro per la cultura ludica del parco 2 giugno, vicino casa. Stranamente ci sono nani della sua età, e lui, dopo aver fatto la cozza con la mia gamba sinistra -che faceva da scoglio- si è un pò sciolto e ha iniziato a... bhe , giocare è una parola grossa, diciamo a socializzare . Al calar delle tenebre andiamo nella stanza dei nani, una palestra con tappetini colorati, giochi 0-5 ,piscina delle palline e due grossi cartelli: QUESTO SPAZIO E' RISERVATO PER I BAMBINI DA 0 A 5 ANNI e TOGLITI LE SCARPE ANCHE TU CHE SEI UN ADULTO No problem . Tolgo le scarpe al nano e mi sfilo gli infradito. Siamo dentro. Ci sono 3 o 4 nani e una ragazzina ... una ragazzina?????? cavolo, quanti anni avrà? 7, 8? che faccio, le dico di andare via? alla fine sto zitta, perché la bimbetta sta tranquilla a fare i fatti suoi però... vedo che ha le scarpe. "bimba, se vuoi giocare qui devi toglierti le scarpe" " perché ?"

L'infanzia negata

Bari, quartiere J, ore 15.30. Io e il Tu siamo in macchina, diretti verso l'ambulatorio. Strada nota, sempre la stessa. E INVECE NO, QUALCOSA DI STRANO STAVOLTA C'E'. Ci sono tre ragazzini che scavalcano il muro tra la Chiesa e il centro per i ragazzi; e sono carichi di secchi, scope e mazze per lavare a terra. Il Tu inchioda, io scendo dalla macchina gridando -nel mio perfetto italiano- hei , cosa credete di fare?- e - non è roba vostra -. Come se non fosse palese che a loro non gl'importa un piffero che quella sia roba altrui. Li guardo: hanno 9, 10 anni. Forse 11. Bambini con la pelle dorata dal sole estivo, i pantaloncini corti e le ginocchia sbucciate. Ragazzini che per ingannare la noia hanno pensato di entrare in chiesa, prendere quello che trovavano -e per fortuna sono entrati solo nel ripostiglio, e scappare. Per fare una bravata. Per dimostrare che loro sono dei " fighi ", che sono "grandi", che devono avere il "rispetto". Capi

Why not?

La BiMamma Laura mi ha inviato un giochino, "descrivi te stessa in 15 punti". Vista l'ennesima nottataccia, lo stress da superlavoro a singhiozzo, la partenza del Tu stanotte con 24 ore di preavviso, preferisco rispondere a lei che scrivere un post corrosivo su come mi sento. Appartengo alla categoria semi-tappi: centosessantacentimetri barando appena appena. Sono una Calabrese DOC: capelli castano scurissimi (la mia unica bellezza) e occhi un pò castani un pò verdi. Adoro i Jeans (ma và?); con t-shirt, camicie, giacche, tacchi, infradito e scarpe da ginnastica. A potere me li sarei messi anche per il matrimonio (con conseguente brutale omicidio da parte della mamma dello sposo) Coltivo un'insana passione per i Beatles, e uno dei miei più grandi rammarichi è che non potrò mai assistere a un concerto dal vivo (!). Sono una casalinga disorganizzata. E fiera di esserlo. Ritengo l'ignoranza la causa dei mali del mondo, e il giorno della mia laurea il più bello della m

Solo un uomo

Scena. venerdì sera. Lui è al telefono, alle prese con un cliente pazzo e maleducato che se ne frega se sono le dieci e mezzo di sera, se all'altro capo del filo c'è un tale che ha la vorato dodici ore.Lei ha un paio di occhiaie da tossico in crisi di astinenza (da sonno), indossa un pigiama nella speranza di potersi mettere a letto subito dopo cena e sembra in tutto e per tutto una profuga cilena. Lei cerca di attirare la sua attenzione, ma niente. Lei scrive una biglietto e lo mette SOTTO IL SUO NASO "per cena: a-pomodori e mozzarella B- insalata e sofficini." con tanto di penna per fare una X sul pasto prescelto. Il messaggio resta lì per venti minuti, lui continua a parlare al telefono, lei perde la pazienza, lava i pomodori e mette in forno i sofficini (almeno una l'avrà imbroccata); apparecchia, porta il tutto in tavola. Lui finalmente spegne quel maledetto telefono, gastemando il pazzo maleducato, e si siede. Lei: " ma non potevi fare un segno sul fog

Desiserio di prole

Stamattina, mezza rinco per una notte insonne da denti-che-scendono-e-naso-tappato, approfittando di un pisolo del magico gnomo e tenuta sù dalla caffeina, ho navigato. E ho letto questo . Il bog di Marilde -nome da favola,- l'ho scoperto da tanto, e mi piace perchè è pieno di spunti interessanti per le letture (sono tendenzialmente librofaga), e perchè si vede che in ogni parola che scrive c'è forza, e determinazione. Ho risposto con un post di un rigo. "hai messo per iscritto il mio desiderio di avere un altro bambino..." Rileggendolo adesso, dopo averci meditato un pò sopra e con una dose di caffeina tre volte superiore a stamattina. mi sono resa conto che, alla fine, il brano non parla di altri bimbi da fare nascere per ri-nascere noi. E mi sono ripromessa di scrivere solo dopo avere letto dieci volte. Ma il mio post era vero. Ho in pancia desidero di prole. Perchè non voglio che Davi cresca da solo. Perchè la gioia si deve moltiplicare. Perchè la casa non è ancor