Passa ai contenuti principali

meno dieci

dieci giorni.
un'inezia.
tra dieci giorni il Tu prenderà un aereo, due valigie, uno zainetto e andrà via.
destinazione Swindon, Wiltshire, regno di Sua Maestà la Regina.
scrivere verso l'infinito ed oltre mi sembrava troppo melodrammatico.
biglietto sola andata.
noi abbiamo già pronti i biglietti per andarlo a trovare a metà febbraio. mi sembra la bacchetta magica di Harry Potter, la passaporta che si attiverà magicamente il venti febbraio.
i bambini abbastanza sconvolti. il Ragazzino, preadolescente, alterna attimi di rabbia, di sconfidenza e momenti di dramma che neanche nella migliore tradizione napoletana. La Nana è incazzata nera. Papà è nostro, i signori inglesi trovassero il papà di qualcun altro per lavorare.
Il mini tace...ma poi abbraccia l'uomo della mia vita e gli chiede "ma quando parti...e quando torni...e quando ci vediamo?"
io...bho?
mi attacco alle cose pratiche: come metto il piumino in valigia? e le lenzuola? e quanti kg posso imbarcare? e faccio liste interminabili di cose da portare...poi le cancello e cerco indizi su internet.
(qualcuno ha fatto le fare la valigia un'arte).
appena mi fermo mi sento come il gatto preso in pieno dal tir sulla statale 16.
sono arrabbiata con il lavoro, con le persone...con lo stato che se ne frega se abbiamo dato tempo e soldi con il nostro studio universitario... con i colleghi che non tutelano nessuno...con i clienti che ci prendono per una fatebenefratelli...con gli amici che mi guardano con sguardo triste della serie "comedevefarequesta". sopratutto quelli che sono scomparsi da mesi, e adesso è tutto un "sentiamoci...se hai bisogno chiama".
forse avevo bisogno prima.
forse volevo qualcuno con cui parlare, invece di tenermi tutto dentro. e non solo del lavoro, ma del Ragazzino che è isolato dai compagni di classe, del mio papà, di cose belle e brutte.
adesso onestamente ho una certa nausea.
signori, io so perfettamente come gestirmi i nani, le attività extrascolastiche, la casa e il lavoro.
so a chi chiedere aiuto, in che misura (molto limitata) chiederlo, e quando alzare bandiera bianca.
la situazione "lui in UK/ noi in Italy" potrebbe diventare definitiva.
io voglio stare con il Tu. svegliarmi con lui la mattina. crescere insieme i nani.
qui o a timbuctu.
io posso stare senza di lui. posso far girare il mondo senza di lui.
il discorso è che non voglio.



Commenti

Anonimo ha detto…
Ti leggo da tanto, anche se non ti ho mai scritto,abito la tua stessa regione e vi ammiro per la decisione presa, anche se ne immagino l'estrema difficoltà. Continuerò a seguirti, in bocca al lupo!Paola
Trasparelena ha detto…
che dire?
in bocca al lupo. Tutti sanno sicuramente che puoi gestirtela benissimo, e ti capisco quando dici che non vuoi. Io pure non vorrei.
Ti abbraccio
Carpina ha detto…
Sarà meraviglioso, vedrai.

Drink it all in, you all will enjoy it enormously, and something beautiful will bloom in your life...

Good luck. Good life. Xx
Pina
Carpina ha detto…
Ma.. Voi quando vi trasferite?? Cioè.. Vi trasferirete, vero? Perché la meraviglia sarà di vivere tutto questo lì, come famiglia...
Susanna Pacinj ha detto…
l'idea è aspettare la fine dell'anno scolastico... il Tu ha un contratto temporaneo che diventerà definitivo dopo tre mesi, ma potrebbe anche cambiare location...
quindi partire tutti e subito era troppo azzardato.
Carpina ha detto…
👍 Noi facemmo la stessa cosa..
Andrà bene, vedrai :-)

Post popolari in questo blog

A delinquere S.P.A.

Sapevo che sarebbe successo, prima o poi. Ora di pranzo. La famiglia in blue jeans è a tavola, io e il Tu alle prese con una pasta alle zucchine e il nano tutto intento a "ciucciarsi" un pezzo di pane. Sembra contento. Lo tengo d'occhio, nel caso in cui stacchi -rigorosamente SENZA denti-, un pezzo di pane troppo grosso. E' un attimo: "AAAAAAEEEEEEEEHHHHH!" strilla il nano. Il cane-in-blue-jeans si materializza di fianco al seggiolino, tende il muso con lo sguardo umido e un pò patetico tipico del bastardino,e con la delicatezza più delicata del mondo (!!!!!!!!!!!!!) apre la bocca di 2, 3 cm. Il nano ride, butta uno sguardo a suo padre (complice già da ora) e allunga la manina col pane inzuppato di saliva. Macli apre un altro pochino la bocca, e tira via con dolcezza il bocconcino che il suo minipadrone gli offre. Il Tu mi guarda; è tutto fiero della sua prole -umana e no- e allunga al nano un altro pezzo di pane. Cinque minuti: "AAAAAAEEEEEEEEHHHHH!&q

la terza volta

la prima volta ero una sposina appena rientrata dal viaggio di nozze. avevo questi due giorni di ritardo e mi dicevo "ma nooooo". Ho comprato un test in pieno centro, lontano anni luce da chiunque potesse conoscermi. L'ho tenuto in borsa tutta la sera, fino a quando il Tu, ostentando sicurezza (della serie, non può essere successo a noi...abbiamo deciso di goderci un pò la vita matrimoniale, che da giugno ci proveremo...ma dai, stai tranquilla). mi fa "dai facciamolo!" Tampone, timer della cucina. Passa un minuto. Io mi copro gli occhi (che vigliacca) e lui, rosso peperone, mi fa "Susina sono due!!!!!" intendeva due linee, non due nani. Io comincio a ridere come una pazza isterica, lui mi abbraccia e fa "scusa , DEVO ANDARE  A DORMIRE!" e mi lascia lì, sul pavimento del cucinino, a inghiottire incognite e lacrime. era il 19 dicembre. Davi sarebbe nato sette mesi dopo. la seconda volta gli avevo detto. "voglio un altro figlio" e l

gli amici si vedono nel momento del bisogno

nell'ordine, mi hanno chiamato: la mamma del fantomatico futuro genero (nano ottenne che a quattro hanno ha chiesto la mano di Polpetta al di lei padre -con conseguente tracollo nervoso-, a sei si è presentato a Nonnaccì come  il "ragazzodituanipote" e a sette ha candidamente ammesso che la Nana è la prima del suo cuore) che oltre all'immancabile comestai? ci ha invitati a cena. il minigenero, che stupido non è, ha asserito che lui senza la nana non può stare. e che dovrà convincere i suoi a trasferirsi a Londra (per i nani dire Londra e dire Uk è la stessa cosa). la mamma dell'amichetto storico del mininano. gentile e discreta. in realtà sta andando in pezzi lei e le ho girato il numero dell'amica psicoterapeuta alla quale rompo le scatole ogni tanto. la figlia della vicina di casa. la moglie del mio dottore -nonchè chitarrista nel gruppo del Tu. una cliente. mia sorella. la mia mamma. gli amici o hanno molta fiducia in me o non sono poi così tanto