Lasciamo stare i trentatré anni, la totale assenza di festeggiamenti, la stanchezza formato multi pack. Lasciamo stare l'ultimissima influenza della nana, con naso gocciolante, bronchite, vomito modello esorcista e diarrea... lasciamo stare. Adesso peserà otto chili, di cui uno di capelli. Lasciamo stare la apatia per una forzata inattività, la fatica per contenere idee che vorrebbero esplodere. La nostalgia di casa mia, di volti familiari, di voci e di odori. Il cielo è azzurro, mancano solo le rondini per riempirlo di primavera. Il Tu è lontano, e quando torna trova una io grigia. Questa io grigia con la testa piena di pensieri fatti di gomma piuma, che apre il frigo di casa e ingoia quello che trova, pezzi di formaggio e yogurt, succo di arancia e patatine. Ogni volta mi dico che adesso basta, che ho tante cose da fare, che i nani sono dalla nonna così posso sistemare-stirare-lavare. E invece ogni volta mi ritrovo sul divano, con uno stupidissimo teendrama che non seguo nemmeno,...
loro sono tre, io sono una. tecniche di sopravvivenza per mamme incasinate.