Passa ai contenuti principali

Per Diletta

E' un post triste. Scritto dopo giorni di pensieri, di riflesioni; scritto in più giorni, perchè non riuscivo a trovare le parole.
Dopo una notte passata a guardare Davi e Il Tu che dormono abbracciati, nel lettone.

Una mano sulla mia pancia, perchè il mininano già si fa sentire.

Mi sento in colpa, pur non avendone.

Sono triste per te, per la tua famiglia. Per le lacrime in cui ti senti affogare. Le parole non sono quelle giuste, ammesso che ne esistano. Mi sento anzi quasi inopportuna, ho paura chi crearti più disagio che conforto.

Ti abbraccerei, perchè in questo sono brava io, a consolare, ad abbracciare. Come con una sorella, vorrei tenerti stretta, e accarezzarti la testa.

Ho pregato, senza sapere neanche per cosa dovessi pregare... un briciolo di serenità, uno sprazzo di luce? Mi sembra assurdo pensare alla luce adesso.

Allora ho cercato di pensare...e mi guardavo le mani, cosa che faccio sempre quando non trovo risposte o domande... ed ecco, la piccola meraviglia in tutto queste dolore. Le mani.
Decine e decine di mani che volano sulle tastiere, chi veloce, chi scrivendo con due dita, mani che si intrecciano per cercare di darti calore, per farsi sentire. Mani che si stringono come una catena e ti afferrano, perchè non ti lasceranno affogare, ma cercheranno di tirarti fuori, di spronarti.
Sono le mani del popolo della blogosfera, le tue amiche e i tuoi amici a volte senza nome, che probabilmente non incontrerai mai, ma che ti amano e ti sono vicini.
Vedi questo piccolo miracolo.
Con tutto il mio affetto, Susanna

Commenti

Anonimo ha detto…
Susanna sono parole bellissime.
Francesca ha detto…
sai una cosa? io non so cosa sia successo, ma leggere le tue parole oggi e quella di Carpina qualche giorno fa mi ha fatta fermare un attimo a pensare...che qualcuno forse sta male... Spero che a questa persona arrivi il tuo pensiero affettuoso.
kikka ha detto…
anch'io non so cosa sia successo (ha forse importanza??).. e purtroppo non conosco il blog di diletta.. ma mi unisco alle tue parole di conforto... ed ecco le mie di mani.. pronte x sorreggere ed accarezzare il cuore, almeno virtualmente ci sono!..
Carpina ha detto…
Mi associo, Susanna.
Forse che le nostre mani che corrono sui tasti, possano tirarla su.

Bel post, davvero.

Pina
EricaML ha detto…
Ciao. hai scritto parole bellissime. purtoppo tutte noi abbiamo solo le parole per cercare di arrivare al suo cuore
girl68 ha detto…
spero che quello che scriviamo sui vari blog le sia di conforto perchè sta vivendo una prova durissima che toglierebbe il fiato a chiunque.Ha 3 bellissimi bambini e sono sicura che ce la metterà tutta per riprendersi soprattutto anche per loro.
La Robi ha detto…
Lo confesso, sono entrata in questo post perchè avevi scritto di averlo postato non perchè sono una frequentatrice assidua (ma adesso rimedio...). Hai scritto delle parole verissime...molte mani si sono mosse sulle tastiere da "ovunque" e molte di noi hanno versato lacrime per lei...è magia...è affetto sincero ed incondizionato.

La Robi
ilaria95 ha detto…
io seguivo Diletta :( e tutto ad un tratto l'ha messo privato.. ma che è successo? E' grave? mi dispiace tanto :(
Anonimo ha detto…
Grazie Susanna avevo letto poi mi sono dimenticata di commentare...somo parole bellissime, ti ringrazio davvero tantissimo!

Post popolari in questo blog

A delinquere S.P.A.

Sapevo che sarebbe successo, prima o poi. Ora di pranzo. La famiglia in blue jeans è a tavola, io e il Tu alle prese con una pasta alle zucchine e il nano tutto intento a "ciucciarsi" un pezzo di pane. Sembra contento. Lo tengo d'occhio, nel caso in cui stacchi -rigorosamente SENZA denti-, un pezzo di pane troppo grosso. E' un attimo: "AAAAAAEEEEEEEEHHHHH!" strilla il nano. Il cane-in-blue-jeans si materializza di fianco al seggiolino, tende il muso con lo sguardo umido e un pò patetico tipico del bastardino,e con la delicatezza più delicata del mondo (!!!!!!!!!!!!!) apre la bocca di 2, 3 cm. Il nano ride, butta uno sguardo a suo padre (complice già da ora) e allunga la manina col pane inzuppato di saliva. Macli apre un altro pochino la bocca, e tira via con dolcezza il bocconcino che il suo minipadrone gli offre. Il Tu mi guarda; è tutto fiero della sua prole -umana e no- e allunga al nano un altro pezzo di pane. Cinque minuti: "AAAAAAEEEEEEEEHHHHH!&q

la terza volta

la prima volta ero una sposina appena rientrata dal viaggio di nozze. avevo questi due giorni di ritardo e mi dicevo "ma nooooo". Ho comprato un test in pieno centro, lontano anni luce da chiunque potesse conoscermi. L'ho tenuto in borsa tutta la sera, fino a quando il Tu, ostentando sicurezza (della serie, non può essere successo a noi...abbiamo deciso di goderci un pò la vita matrimoniale, che da giugno ci proveremo...ma dai, stai tranquilla). mi fa "dai facciamolo!" Tampone, timer della cucina. Passa un minuto. Io mi copro gli occhi (che vigliacca) e lui, rosso peperone, mi fa "Susina sono due!!!!!" intendeva due linee, non due nani. Io comincio a ridere come una pazza isterica, lui mi abbraccia e fa "scusa , DEVO ANDARE  A DORMIRE!" e mi lascia lì, sul pavimento del cucinino, a inghiottire incognite e lacrime. era il 19 dicembre. Davi sarebbe nato sette mesi dopo. la seconda volta gli avevo detto. "voglio un altro figlio" e l

gli amici si vedono nel momento del bisogno

nell'ordine, mi hanno chiamato: la mamma del fantomatico futuro genero (nano ottenne che a quattro hanno ha chiesto la mano di Polpetta al di lei padre -con conseguente tracollo nervoso-, a sei si è presentato a Nonnaccì come  il "ragazzodituanipote" e a sette ha candidamente ammesso che la Nana è la prima del suo cuore) che oltre all'immancabile comestai? ci ha invitati a cena. il minigenero, che stupido non è, ha asserito che lui senza la nana non può stare. e che dovrà convincere i suoi a trasferirsi a Londra (per i nani dire Londra e dire Uk è la stessa cosa). la mamma dell'amichetto storico del mininano. gentile e discreta. in realtà sta andando in pezzi lei e le ho girato il numero dell'amica psicoterapeuta alla quale rompo le scatole ogni tanto. la figlia della vicina di casa. la moglie del mio dottore -nonchè chitarrista nel gruppo del Tu. una cliente. mia sorella. la mia mamma. gli amici o hanno molta fiducia in me o non sono poi così tanto