
Navigando senza meta, mi sono imbattuta in questo post. L'ho letto tre volte, e ho versato qualche lacrima.
Non sapevo che Ottobre fosse il mese del ricordo. Il ricordo di bimbi nati e morti dopo poche ore, di bimbi nati morti, di gravidanze mai treminate. Parlare di queste cose, almeno nella mia realtà, è considerato sconveniente, da maleducati. Fare finta di niente, perchè non bisogna ricordare, non ci si deve "guastare la giornata" con pensieri tristi; questa è la procedura da seguire.
Credo che ci sia alla base una profonda ignoranza, un'incapacità di accettare un evento tanto terribile quanto assurdo, la morte di un bambino non ancora nato.
Mi viene in mente la bisnonna di Davi, nonna del Tu; lei perse la sua prima bambina che aveva pochi mesi, d'influenza. Poi ha avuto altri figli, ha vissuto la sua vita. Pochi mesi prima che io incontrassi il Tu, lei è rimasta vedova, e i figli hanno deciso che non poteva più vivere da sola, quindi hanno venduto la casa e lei si è trasferita in un'altro paese, le hanno trovato una minicasetta vicino l'unica femmina della famiglia. La minicasa era un seminterrato; niente balconi, solo finestre a due metri da terra.
Quando l'ho conosciuta mi ha fatto vedere le sue violette africane, l'unico fiore che poteva tenere in quell'ambiente. Il Tu mi aveva detto che lei amava i fiori, e che a casa sua aveva un grande terrazzo pieno di verde.
Le ho detto che anche mia nonna amava i fiori; lei mi ha guardato con i suoi occhietti neri scintillanti, e mi ha confessato una cosa: i fiori che lei piantava erano per la piccola Marta che dormiva laggiù nel cimitero. La sua casa le mancava perchè ogni mattina, dal terrazzo pieno di verde, lei guardava il cimitero (visibilissimo) e si sentiva vicino alla sua bambina...
Per più di cinquant'anni la nonna T. ha ricordato ogni giorno questa sua figlia, togliendo una foglia secca, piantando e innaffiando le rose e i geranei.
Stasera alle 19 accendete una candela. Per non dimenticare.
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Ciao!