Passa ai contenuti principali

la sindrome della cozza patella...


Domenica mare.

Ci siamo svegliati con solo un'ora di ritardo sulla tabella di marcia. Siamo partiti carichi come dei muli (nella fattispecie, il Tu carico, io avevo solo il nano in braccio). Destinazione: lido Paco, Margherita Di Savoia, un'ora da casa. Il mare più decente e meno affollato che siamo riusciti a trovare. Arriviamo, ci trovano un ombrellone in seconda fila (!). Il posto è bello, alle 10.00 non c'è ancora tanta gente. Scarichiamo le mille borse, sistemiamo gli asiugamani sul lettino. cioè, il Tu fa tutte queste cose -santosantosanto- perchè io ho sempre il magico gnomo in braccio, che si guarda intorno perplesso. Lo spogliamo e lo cospargiamo di crema solare (lui se la ride) macchiando (spero in modo non indelebile) il mio copricostume e i boxer del Tu. Ok, quando ormai è tutto bianco di crema ("stendere uno strato uniforme su tutto il corpo del bambino") lo prendo in braccio e andiamo su bagnasciuga.

Lui è iperperplesso. Aspetto paziente che si rilassi, scherziamo un pochino con il Papà e poi mi accingo a metterlo in piedi sulla sabbia.

un attimo. aspetta solo un attimo. e poi inizia lo spettacolo:

BUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

Davide inizia a piangere terrorizzato, da quella cosa sabbiosa che gli si è appiccicata ai piedini, dal mare che non lo ha neanche sfiorato, da non lo so che cosa, ma lui grida grida grida, mi si attacca addosso con la forsza della cozza sullo scoglio. E non riesco a calmarlo.

Tutti i bagnanti ci guardano, chi con simpatia -pochi- chi con lo sguardo "maguardaquestiduedeficienticonbimbourlantechecidevonorovinareladomenica".

Davi non smette. Al massimo riprende fiato, butta uno sguardo intorno e ricomincia. In braccio a me, in barccio al Tu. Niente. E' DISPERATO.

Sotto l'ombrellone si calma, ma non mi molla. Dopo un'ora buona, riusciamo a farlo sedere sull'asciugamano con i suoi giochini. Ma appena sfiora la sabbia si ricomincia.

Abbiamo un pò di pace quando si addormenta

E ALLORA SI ALZA IL VENTO, ARRIVA LA NUVOLA DI FANTOZZI E COMINCIA A PIOVERE...

Torniamo precipitosamente a casa.

Il Tu è color aragosta, io sfoggio l'abbronzatura panna (pancia)e fragola (schiena)e sono più sfatta del solito.

Bell' inizio di vacanze...

Commenti

mammafelice ha detto…
Ecco il mio primo commento... funziona?
MammainblueJeans ha detto…
yessssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss!
grazie!
beba ha detto…
Veramente se ti consola succede spesso e non solo al tuo bimbo.
Il mio piccino ha messo i piedi quest'anno sulla sabbia per la prima volta.
l'anno scorso eravamo andati in un agriturismo con piscina aveva neppure un anno per cui si può dire che ha visto la sabbia e il mare quest'anno per la prima volta e non avrà pianto disperato ma ci son voluti un bel po' di giorni prima che il terrore si togliesse dal suo sguardo.
è normale.
tu non farti abbattere e riprova...
( ah visto che leggevo che hai chiesto di posti a misura di bimbi per le vacanze... noi torniamo ora da marina di bibbona livorno è deliziosa)

Post popolari in questo blog

A delinquere S.P.A.

Sapevo che sarebbe successo, prima o poi. Ora di pranzo. La famiglia in blue jeans è a tavola, io e il Tu alle prese con una pasta alle zucchine e il nano tutto intento a "ciucciarsi" un pezzo di pane. Sembra contento. Lo tengo d'occhio, nel caso in cui stacchi -rigorosamente SENZA denti-, un pezzo di pane troppo grosso. E' un attimo: "AAAAAAEEEEEEEEHHHHH!" strilla il nano. Il cane-in-blue-jeans si materializza di fianco al seggiolino, tende il muso con lo sguardo umido e un pò patetico tipico del bastardino,e con la delicatezza più delicata del mondo (!!!!!!!!!!!!!) apre la bocca di 2, 3 cm. Il nano ride, butta uno sguardo a suo padre (complice già da ora) e allunga la manina col pane inzuppato di saliva. Macli apre un altro pochino la bocca, e tira via con dolcezza il bocconcino che il suo minipadrone gli offre. Il Tu mi guarda; è tutto fiero della sua prole -umana e no- e allunga al nano un altro pezzo di pane. Cinque minuti: "AAAAAAEEEEEEEEHHHHH!&q

la terza volta

la prima volta ero una sposina appena rientrata dal viaggio di nozze. avevo questi due giorni di ritardo e mi dicevo "ma nooooo". Ho comprato un test in pieno centro, lontano anni luce da chiunque potesse conoscermi. L'ho tenuto in borsa tutta la sera, fino a quando il Tu, ostentando sicurezza (della serie, non può essere successo a noi...abbiamo deciso di goderci un pò la vita matrimoniale, che da giugno ci proveremo...ma dai, stai tranquilla). mi fa "dai facciamolo!" Tampone, timer della cucina. Passa un minuto. Io mi copro gli occhi (che vigliacca) e lui, rosso peperone, mi fa "Susina sono due!!!!!" intendeva due linee, non due nani. Io comincio a ridere come una pazza isterica, lui mi abbraccia e fa "scusa , DEVO ANDARE  A DORMIRE!" e mi lascia lì, sul pavimento del cucinino, a inghiottire incognite e lacrime. era il 19 dicembre. Davi sarebbe nato sette mesi dopo. la seconda volta gli avevo detto. "voglio un altro figlio" e l

gli amici si vedono nel momento del bisogno

nell'ordine, mi hanno chiamato: la mamma del fantomatico futuro genero (nano ottenne che a quattro hanno ha chiesto la mano di Polpetta al di lei padre -con conseguente tracollo nervoso-, a sei si è presentato a Nonnaccì come  il "ragazzodituanipote" e a sette ha candidamente ammesso che la Nana è la prima del suo cuore) che oltre all'immancabile comestai? ci ha invitati a cena. il minigenero, che stupido non è, ha asserito che lui senza la nana non può stare. e che dovrà convincere i suoi a trasferirsi a Londra (per i nani dire Londra e dire Uk è la stessa cosa). la mamma dell'amichetto storico del mininano. gentile e discreta. in realtà sta andando in pezzi lei e le ho girato il numero dell'amica psicoterapeuta alla quale rompo le scatole ogni tanto. la figlia della vicina di casa. la moglie del mio dottore -nonchè chitarrista nel gruppo del Tu. una cliente. mia sorella. la mia mamma. gli amici o hanno molta fiducia in me o non sono poi così tanto