"Pronto?"
"Dottoressa XX salve sono Mammainbluejeans, il mio nano é paziente del dott. B, che si sta godendo la vita su un atollo maldiviano, altro che congresso. Il Nano ha febbre a 38,5 da venerdì, sta prendendo l'antibiotico, è mezzo rimbambito, mangia come uccellino e non migliora. Quando vuole vederlo?"
"Mah...anche mai..."
"???"
"Deve dare il tempo all'antibiotico di agire...voi mamme siete troppo apprensive..."
"Mi scusi, A-io sono apprensiva quanto un bradipo. B- il mio nano di diciannove mesi ha una febbre costante da venerdì, anzi giovedì notte e tu non hai un buco del tuo tempo per buttargli un 'occhiata!?????????????"
"Va bene, vieni oggi alle 17.15"
PRIMO: il dott. B. se il nano ha trentasette e quattro VIENE A CASA.
Ma pazienza. Vado dalla dott.ssa XX, che ha uno studio fantastico, con le pareti colorate, i giochi e lo sgabello mammuth ikea.Lei guarda il nano, mi dice di dare il tempo alle medicine di fare effetto e tanti saluti.
Martedì 23 febbraio.
La febbre non molla il nano, che rifiuta categoricamente di mangiare tutto quello che non sia latte e si fa venire la diarrea. Io sono uno straccio, non mi molla un minuto, non faccio altro che combattere col suo moccio e con la febbre. Mi dimentico di mangiare per due sere di seguito, mando al diavolo una cliente che mi ha chiamato mentre lui dormiva.... sto diventando isterica.
Il pomeriggio ho paura. Il nano si è addormentato sul divano, ma è ghiacciato, alla faccia del pile in cui l'ho avvolto; ha un sonno inquieto, sobbalza, piange, chiama mamma. Quando si sveglia scopro che ha la febbre a quaranta. Tachipirina a gogò... e mi attacco al telefono per chiamare qualla stronza della dott. XX...CHE NON C'E'! LO STUDIO E' CHIUSO E LEI NON RISPONDE AL CELLULARE. Calma... la febbre è scesa, il nano è più attivo. Ma io ho paura lo stesso. Sono sola, il Tu è al lavoro... che devo fare?
Lo chiamo. Lui mi dice una parola: OSPEDALE. Ho i brividi. Non voglio portare il nano all'ospedale... no no no.
Razionalizzo. Sono quasi le sette. Se lo porto adesso lo ricoverano (sperando ci sia posto) e qualsiasi cura, o esame partirà da domani. Chiamo G, catechista del mio cuore, che lavora all'ospedale pediatrico."Stai tranquilla, controlla la temperatura e ci vediamo domani."E così ho fatto.
Mercoledì 24 febbraio.
C'è un posto dove non vorresti mai metter piede, sopratutto se hai un nano piccolo. L'ospedale dei bambini.Non è brutto, non sa di vecchio o di sporco. Il personale è sorridente, i dottori hanno un pupazzino o una molletta colorata a ingentilire il camice bianco. Ma è un ospedale; per bambini malati.
Grazie a G. evitiamo un iter lungo e sfibrante (e un pochino me ne vergogno). Una dottoressa gentile scherza col Nano, lo visita e lo spedisce a fare un radiogramma per escludere polmonite.
Va il tu con lui, perchè se per caso ci avesse fatto visita la cicogna sarebbe rischioso. Io aspetto fuori, e sento il pianto del mio bambino, che ripete "Mamma mamma" e vorrei sbattere la testa conto il muro. Poi lui esce, sorridente.
"ha pianto quando ha sentito un altro bimbo piangere" fa il Tu.
La lastra è pulita, niente polmonite o bronchite o pleurite. Sento che il nodo si scioglie un pochino. La dottoressa gentile ci manda al reparto infettivi, per un consulto.
Ed, eventualmente, per un ricovero.
"fa che non abbiano posti, fa che non abbiano posti" prego.
Il Dottore che ci riceve è un signore semipelato, con il fonendoscopio azzurro e un grande sorriso. Ha un tono di voce carezzevole, dolce, e Davi si fa visitare senza un lamento.
Quando usa l'abbassalingua fa "Ecco, guardi"
In fondo alla gola di mio figlio ci sono due, tre placche bianche per il pus. Davide ha una brutta tonsillite.
Ricomincio a respirare.
Il dottore mi fa: "Stia tranquilla, cambiamo antibiotico e vediamo...se non scende la febbre in due-tre giorni però lo ricoveriamo"
Indipendentemente da cosa ha adesso, l'antibiotico dato fino ad ora non ha fatto effetto. Si parla di streptococco, di mononucleosi, di influenza A. Ci mandano a casa e siamo due zombie.
Ieri per la prima volta sono tornata in studio da venerdì. Il Nano è stato con nonnaccì, che lo guarda e dice "amoredinonna" con tono drammatico ogni tre minuti.
Oggi era il giorno uno, ma siamo sempre a trentotto e otto.
Il nano è un pochino più vispo anche se mangia quasi niente.
Io ho paura.
Commenti
Ti dò a distanza il mio sostegno morale....e vedrai che tutto andrà per il meglio!!!
Un abbraccio al Nano.
ps: magari se ha dolore alle tonsille potresti provare a dargli del gelato, non è salutare...ma tira sù!!!!
coraggio!..
noi facciamo il tifo per te!...
mammasidiventa.ilcannocchiale.it